Il tallone di Achille

E’ il momento di raccontarvi una storia, di intrighi, fantasmi, mafia, uccisioni, stato, p2, morti per Covid nelle RSA, storie di persone morte ammazzate e finite su “Chi l’ha visto” e.. “impresa sociale”.

Saman nasce nel 1981 a Lenzi, Trapani, fondata da Mauro Rostagno, Chicca Roveri e Francesco Cardella. Si trasforma ben presto in una holding mondiale con 23 sedi in Italia e in Europa, interessi e centri da Malta all’ Ungheria passando per la Somalia. Un impero che, subito dopo la morte di Rostagno, viene tenuto in piedi e alimentato da Cardella grazie ai contributi ricevuti da Presidenza del Consiglio, ministeri ed enti locali. Fondi con i quali Cardella riesce a comprare anche aerei, navi e castelli. (Vi invitiamo ad approfondire autonomamente il caso Rostagno)

Ma torniamo a Napoli, Saman La Stella nasce in vico della Calce 28, esattamente un anno dopo l’omicidio di Mauro Rostagno, la maggior parte dei suoi beni viene comprata in quell’anno.

Nel giro di qualche anno l’associazione viene chiusa, confiscata nel 1999 e riassegnata a Saman nel 2004, nasce un’altra gestione che però non dura molto e dopo qualche anno chiude. Gli anni passano e la storia si complica, molti lavoratori e lavoratrici su alcuni siti lamentano una paga misera di soli 20 euro al giorno, mentre le persone in comunità pagano fino a 120 euro al giorno. Alcuni e alcune addirittura dopo tre anni senza paga, decidono di fare causa a Saman. Intanto Achille Saletti, l’ultimo ex presidente dell’associazione, si difende, lamentando una mancanza di liquidazione di fondi pubblici.

A seguito dei debiti e delle polemiche, Saman chiude e rimane chiusa 10 anni, mentre Achille il suo ex-presidente, diventa uno dei dirigenti di Anteo, impresa socio-sanitaria che fa affari e gare di appalto su differenti forme di disagio ed emarginazione. Per non farsi mancare niente, ottiene uno spazio mediatico come “opinionista controcorrente” e diventa blogger del Fattoquotidiano. Sotto la sua direzione, nel 2019 Anteo acquisisce Saman per due motivi di cui va molto fiera, uno è quello di espandersi al sud nelle terre dove Anteo sola ancora non è arrivata, l’altro motivo è quello di mettere mano su un ramo della marginalità sociale che ancora non è riuscita ad accaparrarsi ovvero le dipendenze e le tossicodipendenze.

Ma chi è Anteo?

Anteo Società Cooperativa sociale di servizi è un’impresa sociale conta 35 tra RSA, e decine di strutture tra centri diurni, comunità per disabili e persone psichiatrizzate, per un fatturato di circa, milione più, milione meno 65 milioni di euro l’anno.

Anteo finisce più volte sotto i riflettori negli ultimi anni. Nel 2018, viene portata alla ribalta da Chi l’ha visto, punta di diamante dell’inchiesta televisiva all’italiana. Durante la trasmissione, viene denunciata la morte di una ragazza in seguito a lividi e bruciature, inflittele durante la sua permanenza in un centro RSD (residenza socio-sanitaria polifunzionale). Il centro è gestito dalla cooperativa sociale Anteo. Le percosse e le bruciature vengono rinvenute anche sul corpo di un’altra ospite, fortunatamente ancora in vita grazie all’intervento dei familiari, nel frattempo le denunce per maltrattamenti diventano 5. Ad oggi dell’indagine non si sa ancora nulla. Senza sorprese, il responsabile della Cooperativa Anteo, Celestino Zulato, difende la posizione della struttura, dichiarando che “mai si è avuta notizia di episodi di maltrattamento”.

Arriviamo a quest’anno, al 2020, delle 35 RSA di Anteo parla Achille stesso in un articolo apparso sul Fattoquotidiano. Il nostro eroe si vanta di quanto le RSA del gruppo Anteo siano state abili nel gestire i decessi e i contagi, evitando accuratamente di citare il fatto che la procura stia indagando invece su un’altra RSA di Anteo.

E mentre Achille elogia il modello RSA di Anteo, cooperativa da 1700 dipendenti, comitati di parenti di vittime nelle RSA chiedono alcune/i la chiusura altre/i la riforma totale di questo modello di morte. Un modello esteso anche ad altre marginalità come quelle disabili o psichiatrizzate che ha visto la fine della quarantena nei centri solo il 14 di luglio, una forma di prigionia piuttosto che di tutela.

Ultima recente notizia è che Saman è in liquidazione coatta.

Quando ci minacciate di venirci a sgomberare, non ci dite che questo posto è di una piccola e brava associazione. Non ci ingannate. Riconosciamo la puzza delle carogne capitaliste a chilometri di distanza, conosciamo bene il fetore di chi specula sulla reclusione delle esistenze che questa società vorrebbe mettere ai margini.

 

Questa casa, vuota da 10 anni, è piena di fantasmi di Saman, di Rostagno, di Achille e di chi viveva prima qui. Abbiamo ascoltato le storie dei fantasmi di Vico della Calce, ci siamo conosciutx e abbiamo imparato a coabitare. Ci rovesciano l’acqua tutti i giorni e vogliono vivere con noi, siete sicuri di volervi mettere contro gli spiriti della casa che ci ha scelto?

Siamo streghe, guardate le scope alle finestre, puzziamo d’aglio e peperoncino, lanciamo malocchi e si ce tuccate so’ 7 ann’ e guaje.

 

Cantami, o carabiniere, del biellese Achille

l’ira funesta che infiniti lutti procurò nelle RSA,

molte libere esistenze marginali rinchiuse nei centri

della nordica cooperativa sociale,

speculando sul disagio e non pagando stipendi

(così si compia l’alto consiglio del Capitale),

da quando aspra contesa divise

la maneggiona Saman e l’avida Equitalia.

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